Nell’ultimo periodo abbiamo spesso sentito parlare della vitamina D, micronutriente che colleghiamo alla prevenzione e al trattamento di patologie quali il rachitismo nel bambino e l’osteomalacia nell’adulto. La comunità scientifica riconosce all’unanimità l’importanza nella profilassi delle malattie a carico del sistema scheletrico. La vitamina D svolge un’azione anche a livello di crescita e differenziazione delle cellule cutanee e interagisce con il sistema immunitario.
Si tratta di un preormone che nell’organismo viene convertito in ormoni veri e propri, in grado di regolare l’attività di cellule di diverso tipo. Con il termine “vitamina D” si intende in realtà l’insieme di cinque molecole differenti: D1, D2, D3, D4 e D5. Per l’uomo le più importanti sono la D2, ergocalciferolo, e la D3, colecalciferolo. La prima ha un’origine vegetale, è presente soprattutto nei funghi e viene assunta con la dieta. La seconda viene sintetizzata nella cute in seguito ad esposizione ai raggi UV-B ed è in parte introdotta con alimenti di origine animale, tra cui olio di fegato di merluzzo, pesci grassi, tuorlo d’uovo, latte e derivati.
La riduzione dei livelli nel sangue di estrogeni nella donna in menopausa e l’impiego di alcuni farmaci rappresentano le principali cause dell’osteoporosi, fenomeno per cui il riassorbimento del tessuto osseo non risulta più controbilanciato dalla formazione di osso nuovo.
Il lattante e il bambino piccolo sono in fase di rapida crescita e hanno quindi un fabbisogno aumentato di vitamina D, così come la donna durante la gravidanza e l’allattamento.
Quanto all’esposizione al sole dei bimbi, i pediatri assicurano che sia sufficiente esporre quotidianamente i piccoli alla luce che passa attraverso una finestra aperta-In caso di diete che escludano i prodotti di derivazione animale e di scarsa esposizione al sole, può essere utile assumere integratori alimentari contenenti la vitamina D. Trattandosi di una molecola liposolubile, per sua stessa natura può andare incontro ad accumulo nel tessuto adiposo e, nei casi più estremi, provocare ipercalcemia con calcificazione dei tessuti molli. I preparati a base di vitamina D richiedono la prescrizione medica, ma sarebbe bene chiedere consiglio al proprio farmacista di fiducia o al medico curante anche prima di assumere un supplemento dietetico.