L’accesso controllato e consapevole ai dispositivi digitali può contribuire allo sviluppo della coordinazione visuo-motoria nei bambini, stimolando la loro creatività e la capacità di risolvere problemi. Tuttavia, è essenziale che l’uso di tali strumenti sia moderato e inizi non prima dei 9 anni, evitando l’uso dei social network. Fino a questa età, è cruciale non privare i bambini delle interazioni dirette con i genitori, i coetanei e l’ambiente circostante, fondamentali per un corretto sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.
Le raccomandazioni dei pediatri. Queste sono le raccomandazioni contenute nella Guida “Bambini e adolescenti in un mondo digitale”, prodotta dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e presentata durante il congresso nazionale 2023. Nel congresso, è stata data particolare importanza al corretto uso delle tecnologie digitali, con un focus sulle sfide educative per le famiglie del terzo millennio e sul delicato tema della prevenzione e del contrasto di maltrattamento e abuso sui minori. La guida dei pediatri Fimp identifica specifiche fasi di età in cui si consiglia ai genitori se, quando e come introdurre l’uso delle tecnologie digitali, con l’obiettivo di sostenere una crescita sana e proteggere bambini e adolescenti dai rischi psico-sociali come il cyberbullismo. Il pediatra di famiglia svolge un ruolo educazionale per i genitori, nel supportarli nella mediazione del rapporto dei propri figli con le tecnologie digitali.
Indicazioni per le diverse fasce d’età. Secondo la guida, prima dei 3 anni è opportuno evitare il più possibile l’uso degli schermi, in quanto il bambino ha bisogno di costruire i suoi riferimenti spazio-temporali. Dai 3 ai 6 anni, è importante incoraggiare il gioco con i coetanei e scoprire tutte le possibilità sensoriali e manuali, evitando l’uso di smartphone o tablet personali. Dai 6 ai 9 anni, età in cui si scoprono le regole del gioco sociale, è consigliabile limitare l’uso di Internet. Infine, dai 9 ai 12 anni, quando il ragazzo inizia a rendersi autonomo dai riferimenti familiari, il web può rappresentare un valido strumento per esplorare nuovi contenuti adatti alla sua età, sotto la supervisione dei genitori, ma si consiglia di evitare la partecipazione diretta ai social network. I pediatri, dunque, suggeriscono ai genitori di porre domande ai propri figli per stimolare riflessioni su quello che hanno visto o letto online, il che contribuisce anche a instaurare un rapporto di maggiore confidenza e alleanza. I genitori, d’altro canto, hanno il compito di monitorare l’uso dei dispositivi e verificare l’eventuale dipendenza dallo schermo, che può essere spesso il sintomo e non la causa di un malessere psicologico o sociale.