Se l’obiettivo è dimagrire, fare un’abbondante colazione per poi mangiare meno a pranzo e a cena potrebbe rivelarsi una strategia sbagliata. Lo sostiene un recente studio scientifico condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Aberdeen in Scozia e i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista statunitense Cell Metabolism. Gli scienziati hanno messo alla prova la veridicità della credenza comune secondo la quale, per dimagrire, bisogna fare il carico di energie a colazione, così da consumare meno cibo e calorie durante la restante parte della giornata.
Colazione abbondante vs cena abbondante.
Per dimostrare se tutto ciò sia effettivamente vero, i ricercatori hanno reclutato 16 uomini e 14 donne in sovrappeso, ai quali venivano costantemente monitorati i meccanismi metabolici. I partecipanti all’esperimento sono stati distribuiti in maniera casuale in due diversi gruppi: un gruppo avrebbe assunto più calorie al mattino, l’altro le avrebbe ingerite soprattutto a fine giornata. Le diete prescritte, seguite dai volontari per 4 settimane, prevedevano il 30% di proteine e la stessa quantità di grassi e carboidrati. A un certo punto dell’esperimento entrambi i gruppi hanno sospeso le rispettive diete per poi invertirle l’una con quella dell’altro. In altre parole, il gruppo che faceva una ricca colazione è passato a fare una cena abbondante e, viceversa, il gruppo che si nutriva soprattutto la sera è passato a farlo al mattino.
Risultati dell’esperimento.
In linea generale, i ricercatori hanno rilevato che il consumo energetico e la perdita di peso complessivi erano gli stessi in entrambi i gruppi. I soggetti hanno perso in media poco più di 3 Kg per regime alimentare seguito. Stando ai dati, dunque, un’abbondante colazione non determina il modo in cui l’organismo metabolizzerà le calorie assunte successivamente. Tuttavia resta vero il fatto che una colazione sostanziosa allenta il senso di fame nell’arco della giornata.
Miti alimentari e scienza.
“Ci sono molti miti sulla nutrizione che non hanno fondamento scientifico – spiega Alexandra Johnstone, scienziata a capo del team di ricercatori di Aberdeen -. I nostri risultati potrebbero essere utili per aiutare le persone a stabilire un regime alimentare appropriato da seguire per perdere peso. È importante sottolineare che, quando si tratta di dieta, è difficile individuare un percorso universale, perché ogni organismo è a sé e risponde in modo singolare. Nei prossimi studi sulla nutrizione sarà importante valutare questi aspetti”.