Ultimamente si è spesso sentito parlare di “body positivity”. Di cosa si tratta? Per “positività del corpo” ovvero “l’essere positivi nei confronti del proprio corpo” consiste nell’assumere un atteggiamento sereno e sicuro nei confronti del proprio aspetto fisico. In altre parole, si tratta di accettarsi così come si è, nonostante il sovrappeso sia considerato socialmente una caratteristica negativa di una persona. Il concetto di body positivity ha dato vita a un vero e proprio movimento sociale fin dagli anni Sessanta. L’obiettivo, ieri come oggi, è l’accettazione sociale di tutti, al di là dei canoni di bellezza socialmente apprezzati, senza discriminazioni derivanti dall’aspetto fisico (troppo grasso/troppo magro).
Body positivity e condizioni di salute.
Il tema della body positivity ha acceso molte discussioni non soltanto sul rapporto tra aspetto fisico e accettazione personale/sociale, ma anche sul legame tra peso, malattie croniche e disabilità. Medici e nutrizionisti del Center for Weight and Metabolic Health dell’Università di Chicago Medicine hanno dato un loro parere su questi argomenti.
È possibile essere in sovrappeso e in salute?.
Silvana Pannain, endocrinologa e professoressa associata di Medicina all’UChicago Medicine: «Sì, si può essere in sovrappeso e metabolicamente sani. Allo stesso tempo, sappiamo che l’obesità è una malattia che colpisce il corpo in molti modi diversi. Tredici tipi di cancro e 200 altre condizioni di salute sono legate all’obesità. La relazione tra obesità e altre malattie è complessa e ci sono molte incognite. Come possiamo prevedere quali individui con obesità saranno colpiti da un cancro o dal virus COVID-19? L’obesità può essere curata, quindi perché vogliamo aspettare e vedere cosa succede?».
Il numero sulla bilancia è importante?.
Jessica Schultz, dietista clinica e nutrizionista: «Non necessariamente. Al Center for Weight and Metabolic Health stabiliamo degli obiettivi con i nostri pazienti. Se un paziente entrasse e volesse poter giocare con i suoi nipoti senza rimanere senza fiato, l’obiettivo da raggiungere non sarebbe un certo numero sulla bilancia ma sentirsi bene mentre gioca con i nipoti. Il punto è migliorare la qualità della vita delle persone. Non si tratta di ciò che si perde, si tratta di ciò che si guadagna. Quello che vediamo sulla bilancia non sempre indica il successo, l’aver raggiunto i nostri obiettivi più importanti». Secondo Mustafa Hussain, professore associato di Chirurgia, «Il numero sulla bilancia è solo un dato che fa parte di un quadro più ampio. Credo nella body positivity ma, allo stesso tempo, voglio essere realista con i miei pazienti. Questi numeri sono direttamente correlati all’aspettativa di vita. Se sei in sovrappeso di 50 libbre (più di 20 Kg) la tua probabilità di morire per qualsiasi causa è doppia rispetto a una persona che non è in sovrappeso. Se sei in sovrappeso di 100 libbre (più di 45 Kg) è tre volte superiore».
Aumentare il metabolismo accelera la perdita di peso? E se sì, come si accelera il metabolismo?.
Hussain: «Il metabolismo riguarda la funzione cellulare e il modo in cui le cellule interagiscono tra loro. Il peso, o l’obesità, ha un impatto diretto su questo. Il metabolismo può rallentare o accelerare determinati processi. Bisogna tener presente che gli individui hanno tassi metabolici diversi: per questo hanno bisogno di piani personalizzati di controllo del peso e della salute metabolica».
L’IMC (Indice di Massa Corporea) è una misura accurata dello stato di salute di una persona?.
Hussain: «Non è affatto perfetta. L’IMC misura il grasso corporeo in base all’altezza e al peso. Dobbiamo utilizzarlo in combinazione con una varietà di fattori diversi: sesso, genere, etnia e massa muscolare. In linea generale l’IMC è ancora uno strumento utile per valutare l’aspettativa di vita di una persona e il rischio di sviluppare malattie come il diabete o il cancro. Sebbene ci siano altri test più approfonditi e accurati, è comunque molto utile perché chiunque può calcolarlo in base all’altezza e al peso».