«Le emorroidi sono vene dilatate e tortuose che si trovano nella parete inferiore del retto e dell’ano. Il gonfiore delle vene è causato da un aumento della pressione. Si formano così dei noduli all’interno o all’esterno dell’ano, provocando dolore o sanguinamento». Così vengono definite le emorroidi nel manuale Msd, un disturbo fastidioso, che può essere prevenuto con uno stile di vita adeguato che, come per molti altri disturbi, inizia dalla tavola. Tra gli alimenti incriminati in questo caso troviamo anzitutto i cibi piccanti e speziati. «Cibi speziati, tipici degli happy hour e delle cucine etniche oggi di moda e dall’alto potere irritante, come pepe, peperoncino, curry, ma anche un’elevata dose di alcolici e caffè, possono provocare sorprese non gradite – spiegano gli esperti della Fondazione Veronesi -. Come la comparsa di disturbi alle emorroidi che insorgono quando queste si infiammano. Le cause delle emorroidi possono essere di diversa natura, come l’alimentazione, una predisposizione soggettiva, familiarità, sedentarietà, postura, assunzione di determinati farmaci, età, gravidanza e ciclo mestruale nelle donne».
Prevenire cambiando alimentazione.
I sintomi di emorroidi infiammate vanno da «un iniziale prurito o un bruciore – riferiscono gli specialisti della Fondazione Veronesi -, un senso di pesantezza, dolore nelle zone critiche e un sanguinamento, dapprima contenuto e poi sempre più abbondante a seconda dell’intensità delle manifestazioni, specie durante l’evacuazione ma anche in condizioni di ‘riposo’. Chi è soggetto a questo disturbo in genere ha una vita sedentaria, che non aiuta la motilità intestinale, beve poco e assume poche fibre con l’alimentazione. È quindi utile, oltre a fare più movimento, evitare «tutti i cibi a basso contenuto di fibre – aggiungono gli esperti – perché non favoriscono il transito intestinale e causano costipazione e stitichezza, deleteria per le emorroidi. Vanno dunque eliminati dalla dieta o limitati al massimo pasta e pane bianco, prodotti da forno non integrali, insaccati, crostacei e formaggi troppo stagionati, cibi troppo piccanti come il peperoncino o irritanti per la mucosa anale (caffè, alcool, cioccolato) che rischiano di provocare attacchi di diarrea, aggravando la situazione generale».
Le cure disponibili.
«La maggior parte dei sintomi legati alle emorroidi scompare senza trattamento – sostiene il Manuale Msd – ma il consumo di fibre, l’uso di emollienti delle feci e semicupi possono essere utili ad attenuarli. Alcune emorroidi sono trattate mediante legatura elastica, scleroterapia iniettiva o fotocoagulazione a raggi infrarossi oppure, talvolta, con un approccio chirurgico. Spesso però le emorroidi non richiedono trattamento a meno che non causino sintomi. Assumere emollienti delle feci o ammassare le feci con integratori di fibre (come lo psillio) può alleviare lo sforzo durante i movimenti intestinali. Talvolta, i sintomi delle emorroidi si riducono immergendo l’ano in acqua tepida, il cosiddetto semicupio. Il semicupio consiste nel sedersi per 10-15 minuti in una vasca riempita parzialmente oppure utilizzando un contenitore pieno di acqua tiepida (non calda) posizionato sul water o sul bidet».