Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia, con 217 mila decessi nel 2021, pari al 30,8% del totale. Nonostante l’80% di tali decessi sia evitabile con la prevenzione, una percentuale significativa di italiani presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare. Lo hanno evidenziato i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) presentati in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, celebrata il 29 settembre 2024.
Prevenzione e stili di vita per la salute del cuore
Rocco Bellantone, presidente dell’Iss, ha osservato l’importanza della prevenzione e del ruolo attivo di medici e cittadini nel promuovere stili di vita salutari per il cuore. I fattori di rischio cardiovascolare modificabili includono ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo, sovrappeso/obesità, sedentarietà e dieta non equilibrata. Nel biennio 2022-2023, la sorveglianza Passi ha rilevato che il 41% degli intervistati presenta almeno 3 di questi fattori, mentre solo il 2% risulta completamente esente da rischi noti.
Riduzione del consumo di sale e differenze socio-demografiche
L’assunzione eccessiva di sale è un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare. In Italia, il consumo medio giornaliero di sale si è ridotto del 12-13% tra il 2008 e il 2019, pur rimanendo al di sopra dei valori raccomandati dall’Oms. I dati Passi hanno evidenziato che il 56% degli italiani fa attenzione a ridurre il consumo di sale, con percentuali più elevate tra le donne, le persone più anziane, i residenti nelle regioni settentrionali e gli individui con un livello di istruzione superiore.