In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno 2024, che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre, l’attenzione si focalizza sulla necessità di migliorare il sostegno all’allattamento per ridurre le disuguaglianze presenti nella società, soprattutto in situazioni di emergenza e crisi. Negli ultimi anni, si è registrato un incremento significativo del numero di bambini sotto i sei mesi allattati esclusivamente al seno, con evidenti benefici in termini di vite salvate e protezione della salute a lungo termine.
Il latte materno: uno scudo prezioso per la salute
Il latte materno si configura come un vero e proprio scudo protettivo per i neonati nei primi mesi di vita e per tutto l’arco dell’esistenza. Con l’allattamento al seno si riduce l’incidenza di patologie cardiovascolari e metaboliche. Essendo un elemento di continuità tra l’ambiente intrauterino e il mondo esterno, l’allattamento materno favorisce la creazione di un legame profondo tra madre e figlio, centrale per lo sviluppo psicologico ed emotivo del bambino.
L’impegno dei neonatologi per promuovere l’allattamento
La Società italiana di neonatologia (Sin) ha ribadito l’importanza di garantire l’allattamento esclusivo per almeno i primi sei mesi di vita, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Per raggiungere questo obiettivo, è necessario eliminare gli ostacoli ancora esistenti, migliorando la rete di sostegno familiare e lavorativo e garantendo la possibilità del rooming-in in tutti gli ospedali. La Sin ha avviato il progetto Policy aziendale sull’allattamento (Paa), che coinvolge numerose Aziende Sanitarie e Società scientifiche, con l’obiettivo di incrementare il tasso di allattamento attraverso interventi mirati, come la promozione del contatto pelle a pelle sin dalla sala parto e il tele-supporto ai genitori.