In occasione dell’Alcohol prevention day, la giornata mondiale di prevenzione dell’abuso di alcol proclamata dal Collaborating centre on alcohol and public health policy research dell’Oms, diverse istituzioni italiane come l’Istituto superiore di sanità, la Società italiana di alcologia, e l’Associazione Italiana dei club alcologici territoriali si sono unite per promuovere la cultura della prevenzione e della consapevolezza riguardo agli effetti negativi dell’abuso di alcol sulla salute e sulla società. L’iniziativa mira a sensibilizzare la popolazione, in particolare i giovani, fornendo loro le conoscenze necessarie per gestire situazioni che coinvolgono l’alcol e prevenire le gravi conseguenze che l’abuso può avere sulla loro salute e sulla loro vita.
La corretta educazione sui rischi dell’alcol
I dati raccolti da diverse indagini hanno evidenziato come l’abuso di alcol sia un problema diffuso in tutte le fasce d’età, con conseguenze particolarmente gravi per i giovani e gli anziani. Negli Stati Uniti, l’abuso alcolico è una delle principali cause di morte prevenibili tra i giovani sotto i 21 anni, mentre in Italia, secondo il Rapporto Itisan 2023 dell’Iss, l’alcol rappresenta il terzo fattore di rischio per malattia e morte prematura. Anche tra gli anziani, l’abuso di alcol è un fenomeno preoccupante, con l’11% di loro che risulta affetto da binge drinking, un consumo eccessivo che può comportare gravi problemi di salute, interazioni con i farmaci assunti per le comorbidità e un aumento del rischio di malattie neurodegenerative.
L’abuso di alcol come fattore di rischio per l’Alzheimer e il Parkinson
Uno studio anglo-canadese pubblicato su Nature Communications ha evidenziato come l’abuso di alcol, insieme ad altri fattori come il diabete e l’inquinamento atmosferico, sia una delle principali cause di aumento del rischio di malattia di Alzheimer e di Parkinson. Il presidente della Società italiana di neurologia, Alessandro Padovani, ha spiegato che «oggi siamo esposti a diversi fattori di rischio cumulativi che impongono un approccio olistico che li consideri tutti. Quindi non solo i già noti ipertensione, diabete e obesità, ma anche fattori legati allo stile di vita come l’esercizio fisico e il consumo di alcol. Anche il Global burden of disease study condotto per 10 anni dall’Oms ha concluso che la salute è una questione del singolo individuo e sono gli eventi della sua vita, da eventuali traumi cranici a errati e modificabili stili di vita, a determinare il rischio di malattia non solo del sistema nervoso». Il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, ove la problematica presentata dovesse perdurare. È necessario contattare il medico curante o il medico specialista di riferimento per una valutazione approfondita della situazione e per ricevere indicazioni terapeutiche personalizzate.