La correlazione tra obesità e diabete è stata oggetto di analisi in occasione della Giornata mondiale dell’obesità. Tale sinergia negativa, definita con il termine “diabesità”, evidenzia un legame preoccupante tra le due condizioni. In Italia, la situazione è allarmante: il sovrappeso e l’obesità colpiscono una larga porzione della popolazione fin dall’infanzia. Secondo i dati forniti dalla World obesity federation (Wof), l’incidenza di queste condizioni è elevata, con 8 bambini e adolescenti su 11 e 6 adulti su 10 che ne soffrono. L’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità ha collocato l’Italia al quarto posto in Europa per prevalenza di sovrappeso e obesità, con una percentuale che sfiora il 40%, e al secondo posto per la sola obesità.
L’incidenza dell’obesità in Italia
Il presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), il professor Angelo Avogaro, ha sottolineato la probabilità che un bambino obeso diventi un adulto obeso con un alto rischio di sviluppare il diabete. La “diabesità” è una condizione che richiede un intervento immediato e l’adozione di uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata e attività fisica regolare. Tuttavia, in Italia, l’attività fisica è ancora troppo scarsa: il 44,8% degli adulti non pratica un livello adeguato di attività fisica, e tra i bambini la percentuale sale al 94,5%, posizionando l’Italia all’ultimo posto nell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
Prevenzione dell’obesità
Studi consolidati dimostrano che una riduzione del peso corporeo del 5% può abbassare il rischio di diabete del 40%. Questo calo ponderale porta a miglioramenti significativi in parametri clinici come l’emoglobina glicata e la pressione arteriosa. La Professoressa Frida Leonetti, dell’Università La Sapienza – Polo Pontino, ha evidenziato che anche una moderata perdita di peso può essere estremamente benefica, migliorando i livelli di glicemia. Inoltre, la chirurgia bariatrica si è dimostrata efficace nel rendere il diabete più gestibile, migliorando il controllo glicemico e le condizioni generali del paziente, con una possibile remissione della malattia. Infine, è utile ricordare che i consigli forniti dai farmacisti hanno lo scopo di supportare e non sostituire il rapporto con il proprio medico curante. In caso di persistenza dei sintomi o per condizioni di salute particolari, è essenziale rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista di riferimento.