L’aderenza a un piano terapeutico farmacologico, redatto dal medico di base o dallo specialista, è un fattore decisivo per garantire il successo del trattamento di una patologia. Questo principio è valido sia per le malattie acute che per quelle croniche. La mancata osservanza delle indicazioni mediche può infatti comportare il mancato controllo della patologia, con un conseguente deterioramento delle condizioni di salute. La “non aderenza” al trattamento può influenzare negativamente l’efficacia degli interventi terapeutici. Una terapia viene studiata in funzione del paziente e della sua patologia, quindi ogni modifica unilaterale – ovvero non concordata con il medico – può comportare rischi significativi. Ad esempio, il dosaggio dei farmaci è calcolato in funzione dell’età, del peso, della funzionalità renale e epatica del paziente, tra gli altri fattori. Pertanto, l’auto-modificazione del dosaggio potrebbe provocare effetti indesiderati o una riduzione dell’efficacia del farmaco.
L’importanza di tutti i professionisti della salute.
Per sostenere la piena aderenza al trattamento, l’approccio multidisciplinare è fondamentale: il medico, il farmacista, l’infermiere, il fisioterapista, lo psicologo, tra gli altri professionisti sanitari, dovrebbero lavorare in sinergia per supportare il paziente nell’aderire al piano terapeutico. Questo supporto può essere dato in diversi modi, tra cui l’educazione alla salute, la spiegazione chiara delle modalità di assunzione dei farmaci, la discussione dei potenziali effetti collaterali e delle conseguenze del mancato rispetto del piano terapeutico. Un ulteriore aspetto cruciale per l’aderenza al trattamento è la comunicazione efficace tra il paziente e il gruppo sanitario. Questo significa che il paziente dovrebbe sentirsi libero di fare domande, esprimere preoccupazioni o dubbi, in modo da poter comprenderne pienamente gli aspetti.
Il ruolo del farmacista per supportare l’aderenza al trattamento.
Il ruolo del farmacista è fondamentale per facilitare l’aderenza al trattamento farmacologico. Come membro del team sanitario, il farmacista può offrire un supporto importante, sia per chiarire dubbi sui farmaci prescritti, sia per monitorare eventuali effetti collaterali. Tuttavia, il farmacista non sostituisce il medico curante, e per questioni che esulano dalla sua competenza, è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico. È utile evidenziare che il consiglio del farmacista, pur essendo un elemento prezioso nella gestione del trattamento farmacologico, non intende sostituire il consulto con il medico curante. Qualora i sintomi o la problematica presentata dovessero persistere, è fortemente consigliato consultare il proprio medico.