8 italiani su 10 considerano l’attività motoria utile alla prevenzione delle malattie, mentre il 79% vorrebbe praticare più sport di quello che riesce a fare nella vita di tutti i giorni. Sono questi i risultati emersi da una ricerca di Human Highway per Assosalute, Associazione Nazionale Farmaci di Automedicazione, presentati in occasione dell’evento “Salute e movimento: dalla prevenzione ai rimedi per i piccoli disturbi”, tenutosi all’Hotel Palazzo Montemartini di Roma lo scorso 24 maggio.
Dal 2012 ad oggi è cresciuta progressivamente la quota di coloro che praticano attività sportiva: 59,3% nel 2012, 64,2% nel 2017, 69,2% nel 2022. A non fare sport restano però in molti, specie tra le donne (38,2% rispetto al 23,5% degli uomini) e tra le persone di mezza età (40,7% tra i 45 e i 54 anni, 37,5% per gli over 55 e 54,8% tra gli over 65). Quali sono i principali impedimenti nel fare attività fisica regolarmente? La scarsa pazienza/costanza, la pigrizia e la mancanza di tempo libero dovuta agli impegni di lavoro. “I benefici dell’attività fisica”, spiega il prof. Michelangelo Giampietro, Specialista in Medicina dello Sport e in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, “dipendono in minima parte dal dispendio energetico che si ottiene durante il periodo di allenamento.
L’attività fisica, tuttavia, ha benefici complessivi per la salute poiché agisce positivamente sull’intero organismo grazie alla sua azione antinfiammatoria e antiossidante: la prima permette di intercettare, prevenire e controllare tutte quelle malattie cronicodegenerative, metaboliche e cardiovascolari (ad esempio, obesità, diabete, sindrome metabolica, ipertensione, ecc.), la cui presenza è la manifestazione di uno stato di infiammazione latente e silenziosa di basso grado (inflammaging) prodotta da stili di vita sbagliati e dall’avanzare dell’età, elementi che riducono le difese immunitarie. L’azione antiossidante, invece, ottenuta con la pratica regolare dell’esercizio fisico, potenzia le difese dell’organismo e crea una sorta di ‘barriera protettiva’”.
Praticare sport, movimento fisico, non fa bene solamente a muscoli, articolazioni, metabolismo, intestino… ma anche alla mente, alla sfera psichica dell’individuo. Questo perché “favorisce”, continua il Professore, “la produzione di sostanze che hanno un effetto euforizzante e tonificante. In particolare, con il lavoro muscolare si liberano nel cervello particolari neurotrasmettitori, le endorfine, dotate di attività analgesica ed eccitante, che svolgono un’azione simile alla morfina e ad altre sostanze oppiacee.
Inoltre, per effetto dell’attività fisica, l’organismo produce anche altre sostanze che ci aiutano a stare bene. Vale la pena ricordare, in particolare, l’irisina (l’ormone dello sport) e la feniletilamina (l’ormone del “colpo di fulmine”), sostanze che hanno effetti positivi sull’umore e lo stato di benessere psicologico, mentale e cognitivo.” “Se praticato con regolarità”, aggiunge Giampietro, “lo sport è in grado di generare un senso di felicità e piacevole spossatezza, che incide positivamente sulla qualità del sonno e sul nostro benessere in generale”.