Nella versione per i pazienti del manuale Msd, la pressione arteriosa bassa viene definita come «una pressione arteriosa ridotta a tal punto da causare sintomi quali capogiri e svenimento». Si parla di ipotensione quando i valori della pressione massima o sistolica sono inferiori a 90 mmHg e quelli della minima o diastolica al di sotto di 60. Gli improvvisi cali di pressione, frequenti soprattutto in estate con la vasodilatazione indotta dalle temperature elevate, determinando una riduzione dell’afflusso di sangue a livello cerebrale possono provocare svenimenti.
Se, in generale, la pressione bassa è una condizione auspicabile rispetto all’ipertensione e che non comporta seri problemi per la salute quando non è conseguente a patologie o a terapie farmacologiche, può risultare comunque invalidante per l’individuo che ne soffre, che tende a sentirsi spossato e ad avvertire frequentemente capogiri e che può essere soggetto a svenimenti.
La brusca diminuzione del flusso sanguigno al cervello è causa della lipotimia o presincope, caratterizzata da intensa debolezza, sudorazione, pallore, polso debole, respiro lento, visione offuscata, sensazione di ronzio nelle orecchie e di battito accelerato, nausea, difficoltà nel mantenimento della posizione eretta. Questi sintomi possono essere seguiti dalla sincope vera e propria o svenimento, con perdita della coscienza e caduta a terra. Nella maggior parte dei casi gli episodi sincopali non sono preoccupanti, ma possono essere pericolosi se di origine cardiaca o cerebrovascolare, di natura epilettica oppure provocati da crisi ipoglicemiche.
Se il soggetto ipoteso va incontro a perdita dei sensi, le persone che gli sono accanto devono assicurarsi che rimanga in posizione distesa con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo, nella cosiddetta posizione antishock. È importante allentare eventuali cravatte o colletti, slacciare cinture troppo strette e rimuovere sciarpe. Poiché la perdita di coscienza determina la temporanea perdita del riflesso della tosse e della capacità di deglutire, non bisogna tentare di far bere il paziente.
Per prevenire l’ipotensione il farmacista può consigliare l’impiego di integratori a base di sali minerali e di estratti vegetali quali ginseng e guaranà, di mantenersi adeguatamente idratati, anche consumando tè, frullati o minestre, di arricchire l’alimentazione con frutta e verdura di stagione e di consumare della liquirizia e alimenti salati. Bere alcolici è poco prudente in quanto inducono vasodilatazione, peggiorando il quadro. È bene inoltre evitare di passare improvvisamente dalla posizione sdraiata o seduta a quella in piedi e di trascorrere molto tempo nella stazione eretta. Nel periodo più caldo dell’anno il medico potrà ridurre il dosaggio di alcuni medicinali prescritti per il trattamento dell’ipertensione o suggerire farmaci come la midodrina che, producendo una costrizione delle vene e delle arteriole periferiche, svolgono un’azione anti-ipotensiva. Oltre a soggiornare in luoghi rinfrescati, può essere utile indossare calze a compressione graduata così da facilitare il ritorno venoso.