La pandemia da Covid-19 ha ampiamente ribadito il ruolo fondamentale dell’igiene delle mani nel prevenire contagi, infezioni e patologie. Lavarsi bene le mani è una raccomandazione che si tramanda di generazione in generazione, fin dalla più tenera età, perché di fatto sono il principale strumento con cui si entra in contatto con il mondo esterno e con gli altri. Il loro enorme potenziale come veicolo di trasmissione di ogni tipo di sostanza, benefica o nociva, a sé stessi e agli altri è quindi evidente. Ci si può però chiedere quando e come detergere le mani in modo sano ed efficace per rimuovere sporco e batteri. A rispondere a queste domande è il Ministero della Salute, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha indetto la Giornata mondiale dell’igiene delle mani, celebrata ogni anno il 5 maggio. L’iniziativa mira a sottolineare l’importanza di questo gesto per la salute pubblica in almeno tre ambiti: ridurre la circolazione di virus e batteri, prevenire le infezioni correlate all’assistenza sanitaria, contrastare il fenomeno della resistenza agli antibiotici.
Con acqua o igienizzante purchè in modo scrupoloso.
«Una corretta igiene delle mani – spiega il Ministero della Salute – impedisce la trasmissione dei microrganismi responsabili di molte malattie infettive, dalle più frequenti come l’influenza e il raffreddore, a quelle più severe come le infezioni correlate all’assistenza. In particolare, durante l’emergenza epidemica da Sars-Cov-2, l’igiene delle mani è di cruciale importanza al fine di evitare il contagio per contatto e l’eventuale diffusione e trasmissione del nuovo coronavirus». L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda che la detersione e igienizzazione delle mani può essere eseguita efficacemente con l’uso di acqua e comune sapone, a patto che si frizionino bene le mani per almeno 40-60 secondi. Se l’acqua non fosse disponibile, si può ricorrere agli hand sanitizer, igienizzanti per le mani a base alcolica. Anche in questo caso, ciò che conta è pulire le mani in modo scrupoloso, frizionandone il palmo e il dorso, le dita e le unghie, per almeno 20-30 secondi. «I prodotti reperibili in commercio – precisa il Ministero – per la disinfezione delle mani in assenza di acqua e sapone (presidi medico-chirurgici e biocidi autorizzati con azione microbicida) vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti è possibile che non siano efficaci.
Quando lavarsi le mani.
È sempre raccomandato detergere le mani con una certa frequenza nell’arco della giornata, ma ci sono momenti e situazioni in cui è indispensabile per preservare la salute personale e degli altri. È fondamentale igienizzare le mani prima di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri, prima di toccarsi occhi, naso e bocca (per es. per fumare, usare lenti a contatto, lavare i denti, etc.) e prima di mangiare. È invece opportuno lavare le mani sia prima sia dopo: aver usato i servizi igienici, aver toccato una persona malata, aver medicato o toccato una ferita, aver cambiato il pannolino di un bambino, aver toccato un animale, aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi. È infine caldamente consigliato igienizzare le mani dopo aver frequentato luoghi pubblici e, in generale, appena si rientra in casa, dopo aver maneggiato la spazzatura o aver utilizzato soldi. «È buona abitudine, inoltre – conclude il Ministero – tossire/starnutire nella piega del gomito, per non contaminare le mani, che possono essere veicolo dei propri microrganismi toccando, ad esempio, il cellulare, la maniglia di una porta, etc».