Il 30 settembre 2020 l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ente governativo in Italia che si occupa della sicurezza dei medicinali, ha presentato il lavoro “L’uso dei Farmaci in gravidanza”, con l’obiettivo di fare una panoramica sui farmaci più utilizzati durante la gravidanza. Come è noto, numerose donne che si avviano al parto ricorrono a cure mediche per altri problemi di salute oppure per particolari condizioni che insorgono durante i mesi della gravidanza.
Secondo quanto evidenzia il rapporto dell’Aifa «il 73,1% delle donne ha ricevuto almeno una prescrizione durante la gravidanza, il 57,1% nei tre trimestri precedenti la gravidanza e il 59,3% nei tre trimestri successivi al parto». Con riferimento ai medicinali usati, l’Aifa evidenzia nel documento che «i quattro principi attivi maggiormente utilizzati in gravidanza sono l’acido folico (34,6%), il progesterone (19%), il solfato ferroso (18,8%) e l’amoxicillina/acido clavulanico (11,5%); i primi due – puntualizza l’Aifa – con un utilizzo più concentrato nel primo trimestre, che decresce significativamente nel secondo e nel terzo, il solfato ferroso soprattutto nel terzo trimestre e l’amoxicillina/acido clavulanico stabile nel corso della gravidanza».
È utile rilevare che si tratta di farmaci che richiedono una prescrizione del medico curante o specialista, visto il ruolo critico che determinati medicinali possono avere sull’andamento della gravidanza. Ne consegue che, alla luce di quanto evidenziato, è bene ribadire che non è consentito – durante la gravidanza – l’assunzione di farmaci senza che siano prescritti dal medico a cui fare seguire una verifica professionale del farmacista.