Le posizioni e la respirazione dello yoga potrebbero aiutare i pazienti con fibrillazione atriale nella gestione della sintomatologia. È quanto emerge da una ricerca condotta da Naresh Sen, medico dell’Ospedale di Jaipur, in India, presentata il 24 agosto al congresso della Società europea di cardiologia (Sec) che raggruppa professionisti sanitari provenienti da più di 150 paesi. Il congresso annuale rappresenta il più grande evento mondiale che riunisce gli specialisti in medicina cardiovascolare, in cui si discute degli ultimi studi clinici e delle scoperte più recenti del settore.
Come è noto, la fibrillazione atriale è il disturbo più frequente del ritmo cardiaco. In Europa e negli Stati Uniti un adulto di mezza età su quattro sviluppa tale condizione che causa il 20-30% di tutti gli ictus e determina un aumento della mortalità di 1.5 volte nell’uomo e di 2 volte nella donna. È comune una riduzione della qualità della vita nei soggetti colpiti, che in percentuale variabile dal 10 al 40% subiscono annualmente un ricovero ospedaliero. I sintomi della fibrillazione atriale comprendono palpitazioni, battito cardiaco accelerato o irregolare, fiato corto, stanchezza, dolore al petto e capogiri. Questi sintomi possono essere angoscianti in quanto vanno e vengono in continuazione, rendendo molti pazienti ansiosi e limitando la possibilità di condurre una vita normale.
Nel corso del suo studio, Sen ha indagato se lo yoga potesse alleviare i sintomi dei pazienti con fibrillazione atriale. Allo studio hanno partecipato 538 pazienti tra il 2012 e il 2017. I pazienti hanno fatto da controllo per loro stessi. Per 12 settimane non hanno praticato yoga, poi a giorni alterni hanno frequentato sedute della durata di 30 minuti, che prevedevano posizioni e tecniche di respirazione, per un periodo di 16 settimane. Nel periodo in cui svolgevano yoga, i pazienti erano incoraggiati a praticare quotidianamente nella loro abitazione movimenti ed esercizi di respirazione. In entrambi i periodi dello studio, sintomi ed episodi di fibrillazione atriale venivano registrati in un diario. Ai partecipanti è stato fatto compilare un sondaggio sullo stato di ansia e depressione e un questionario per valutare la loro capacità di svolgere ogni giorno attività e di socializzare, i livelli di energia e l’umore. Sono anche stati misurati il battito cardiaco e la pressione arteriosa.
I ricercatori hanno infine confrontato i risultati ottenuti nei due periodi. Nel periodo di pratica dello yoga i pazienti avevano sperimentato miglioramenti significativi in tutte le aree, rispetto alle 12 settimane in cui lo yoga non veniva praticato. Per esempio, durante il periodo senza yoga i pazienti manifestavano una media di 15 episodi sintomatici di fibrillazione atriale rispetto agli 8 episodi del periodo in cui si svolgeva la pratica. Dopo le sessioni di yoga, la pressione sanguigna si abbassava di 11/6 mmHg. Secondo Sen, lo studio suggerisce che lo yoga presenti molti vantaggi sia dal punto di vista della salute fisica che mentale per i pazienti con fibrillazione atriale e potrebbe quindi accompagnare le comuni terapie.